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colmar.
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Leggo ora su Bolina di questo mese questo interessante articolo sul Nuovo Codice della Nautica, che riporto e che non mancherà di suscitare polemiche:
"Cattive notizie per chi ha un natante. Il nuovo codice prevede infatti per tutte queste unità, non immatricolate e lunghe fino ai 10 metri, l’obbligo di navigare entro le 12 miglia dalla costa, comprese quelle marcate CE di categoria “A”. Un inaspettato “recinto” che penalizza migliaia di armatori proprietari molte volte di scafi con elevate qualità marine e va anche contro lo spirito dell'ultima Direttiva Comunitaria sul diporto che ha cancellato ogni riferimento ai limiti territoriali di navigazione per le quattro categorie di progettazione previste per gli scafi da diporto.
È veramente una decisione inattesa, quella di confinare nelle acque italiane tutti i natanti, sulla quale anche il Consiglio di Stato nell’esaminare il provvedimento aveva espresso perplessità, chiedendo infatti al legislatore ulteriori spiegazioni sulla sua effettiva necessità. Spiegazioni arrivate citando quanto prevede la “Convenzione internazionale di Montego Bay” sul diritto del mare la quale prescrive per le unità che navigano fuori delle acque territoriali la presenza di documenti di bordo che attestino un legame barca-bandiera di appartenenza, che il natante italiano effettivamente non ha. Una mancanza che però non comporterebbe automaticamente il divieto di navigazione in alto mare, ma al massimo espone la barca a “un’inchiesta di bandiera” da parte di unità militari; un evento peraltro improbabile."
Vediamo gli sviluppi, ma la notizia è di quelle che fanno eco .... -
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Grazie Colmar. Interessante. Ma non ho capito il nesso tra l limite entro le 12 miglia dalla costa con il divieto di andare all'estero . -
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Non ho ancora letto l'articolo, ma da quello che hai riportato, nulla è cambiato secondo me...
I natanti CE non avevano limitazioni di navigazione espresse in distanza dalla costa, ma in stato del mare, però questo non esentava i diportisti a sottostare alla "Montego Bay", quindi chi navigava fuori dalle acque territoriali lo faceva a proprio rischio e pericolo... dov'è la novità?. -
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Ho scaricato il testo del DL, ma non ho trovato nessuna ulteriore restrizione per i natanti CE.
Art. 27 - 4. I natanti provvisti di marcatura CE possono navigare nei limiti stabiliti dalla categoria di progettazione di appartenenza di cui all’allegato II.
Nell’allegato II si fa riferimento, per le singole categorie, allo stato del mare!
Resta il problema, per chi si trova a navigare in acque internazionali, di non avere una bandiera di appartenenza, con tutti i rischi che ne derivano...
Ecco l'Allegato II
Edited by Chrìs - 12/12/2017, 12:54. -
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Anche a me leggendo velocemente sembra che non sia cambiato nulla... . -
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Questo è l'art. 27 relativo ai limiti di navigazione dei NATANTI da diporto.
Le limitazioni a 6 o a 12 miglia per le unità non CE sono le stesse di prima!
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Rabkisir.
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Colmar, ci posti, per favore, quell'articolo di Bolina al quale fai riferimento? Un paio di foto, ad esempio...
(Non per fare il micragnoso: è proprio che non riesco a comprare Bolina).
LG. -
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Per i diportisti del Tirreno non ci sono grosse limitazioni, ricordiamoci che tutto l'Arcipelago Toscano è compreso nelle Acque Marittime Interne, secondo il disegno allegato e comunque, usciti dalle acque territoriali italiane (sempre navigando nell'Arcipelago Toscano) si entra subito nelle acque territoriali francesi!
A tal proposito esiste un accordo per cui, tenendo a bordo il contratto di assicurazione del natante, si riesce a dimostrarne la nazionalità.
E' chiaramente spiegato in questo articolo di Nautica.it
www.nautica.it/norme-nautica-diporto/natanti-estero/
La necessità di sorvegliare le attività che si svolgono lungo le coste ha indotto i Paesi rivieraschi ad esercitare il controllo anche sulle unità da diporto, compresi i natanti stranieri. In passato, ad alcuni natanti italiani, è stata contestata la legittimità a navigare nelle acque territoriali francesi in quanto sprovvisti di documenti che ne attestavano la nazionalità. La questione si è risolta con un accordo tra il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e l’Addetto doganale dell’Ambasciata di Francia, che prevede che i possessori di natanti italiani che navigano nelle acque francesi devono avere a bordo la polizza di assicurazione dell’unità contenente il nominativo del suo proprietario.. -
.Colmar, ci posti, per favore, quell'articolo di Bolina al quale fai riferimento? Un paio di foto, ad esempio...
(Non per fare il micragnoso: è proprio che non riesco a comprare Bolina).
LG
Credo che Colmar abbia trascritto alla lettera l'articolo di Bolina. Se così fosse... l'autore non ha le idee molto chiare! Inizialmente scrive: "Il nuovo codice prevede infatti per tutte queste unità, non immatricolate e lunghe fino ai 10 metri, l’obbligo di navigare entro le 12 miglia dalla costa, comprese quelle marcate CE di categoria “A”."
Poi si contraddice scrivendo: "Una mancanza che però non comporterebbe automaticamente il divieto di navigazione in alto mare, ma al massimo espone la barca a “un’inchiesta di bandiera” da parte di unità militari; un evento peraltro improbabile."
Ma questo non c'entra niente col Nuovo Codice del Diporto... è sempre stato così!. -
Rabkisir.
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Per i diportisti del Tirreno non ci sono grosse limitazioni, ricordiamoci che tutto l'Arcipelago Toscano è compreso nelle Acque Marittime Interne, secondo il disegno allegato e comunque, usciti dalle acque territoriali italiane (sempre navigando nell'Arcipelago Toscano) si entra subito nelle acque territoriali francesi!
Attenzione Chrìs, generally speaking, quando norme, leggi, regolamenti, ecc... usano il riferimento della "distanza dalla costa", il limite delle acque territoriali non c'entra nulla e ci sono esempi evidenti sia in un senso che nell'altro:
- distanza dalla costa superiore alle 12 mgl con acque ancora evidentemente nazionali (golfo di Taranto, isole toscane, ecc...)
- distanza dalla costa inferiore alle 12 mgl e già acque non più nazionali (vedi i confini con Francia, Slovenia, ecc...).
Detto in altri termini, si può essere multati per aver navigato a distanza superiore dalla costa di un determinato limite, pur trovandosi ancora ben al di dentro delle acque territoriali, come ci si può trovare a distanza inferiore agli stessi limiti dalla costa, eppure non essere più soggetti alla giurisdizione dello stato che ha emesso quei limiti.
Vorrei comunque "vedere" cosa ha scritto Bolina in merito, per favore.. -
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Hai fatto bene a precisare, Rabkisir comunque quando ho scritto che non ci sono problemi per il Tirreno, mi riferivo al fatto di trovarsi in acque internazionali. Di fatto si passa dalle acque territoriali italiane a quelle francesi quando si naviga attraverso l'Arcipelago toscano verso la Corsica, dico bene? . -
Rabkisir.
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Dici bene . -
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Mi ricordate cosa significa esattamente "altezza significativa delle onde"? E' la differenza di altezza tra la cresta e l'incavo dell'onda? . -
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Io mi regolo così, Grande Blu.... quando vedo delle onde che non ho mai visto prima... ho raggiunto l'altezza significativa MASSIMA per me... faccio una bella virata e rientro in porto!
Comunque ho preso in prestito la definizione che fornisce il Lamma
www.lamma.rete.toscana.it/legenda-bollettino-mare-largo
L'altezza significativa (Hs o H 1/3) è l'altezza media del terzo di onde più alto. In pratica se si mettono in scala crescente di altezza tutte le onde presenti in un'area della superficie del mare e si prende la media del terzo più alto si ottiene l'altezza significativa. Questa misura ha il vantaggio di essere molto vicina all'altezza che un osservatore esperto rileva ad occhio nudo dal ponte di una barca. Inoltre è statisticamente stabile ovvero è confrontabile con i dati degli strumenti, non presentando grosse variazioni spazio-temporali (a differenza ad esempio dell'altezza massima che è molto discontinua).
Però non risponde alla tua domanda, cioè da dove si misura l'onda.... -
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Wikipedia dice:
L'altezza di un'onda è la distanza verticale tra cresta e cavo..